Satira e humor nell’antico Egitto
Il papiro “erotico-satirico” restaurato
04 Febbraio 2022 • 27 Febbraio 2022
A Cuneo, presso lo Spazio Innov@zione (via Roma 17), fino al 27 febbraio è aperta al pubblico la mostra “Satira e humor nell’antico Egitto. Il papiro restaurato”, che mette in esposizione il cosiddetto “Papiro Erotico-Satirico”, una delle prime testimonianze di arte grafica paragonabile al fumetto della storia.
Proveniente dalle collezioni del Museo Egizio di Torino, che lo ha recentemente sottoposto a un completo restauro, a conclusione dell’esposizione cuneese, verrà inserito nella collezione permanente del museo.
IL PAPIRO EROTICO SATIRICO
Unico nel suo genere, il Papiro Erotico-Satirico presenta due parti che contengono illustrazioni satiriche ed erotiche, accompagnate da iscrizioni ieratiche. La prima parte mostra disegnati alcuni animali in atteggiamenti umani e intenti a suonare alcuni strumenti musicali come una vera e propria orchestra. Si riconoscono infatti una scimmia che soffia in uno strumento a fiato, un coccodrillo che suona il liuto, un leone che imbraccia una lira e un asino che pizzica le corde di una grande arpa. La seconda parte invece ritrae uomini e donne impegnati in modo esplicito in attività sessuali.
Questo documento è stato spesso interpretato come un carnet di illustrazioni pornografiche per l’intrattenimento della corte reale tebana. In realtà esso nasconde molteplici significati che spaziano dalla celebrazione dell’umanità all’affermazione del ruolo della donna e alla dimostrazione di virilità. Il fatto che una parte del papiro mostri “vignette” irriverenti con animali impegnati in attività umane porta inoltre a far credere che anche la parte erotica possa essere stata realizzata con un intento umoristico, rappresentando situazioni che potevano intrattenere gli spettatori anche a causa delle sproporzioni tra i disegni. Le figure maschili sono infatti rudi, con genitali dalle dimensioni esplicitamente esagerate, e si contrappongono a quelle femminili, eseguite invece in uno stile raffinato.
LA MOSTRA
La mostra si sviluppa in tre ambienti dello Spazio Innov@zione. Per prima cosa, all’ingresso il pubblico viene accolto da due video che approfondiscono anche la complessa attività di restauro. Il percorso prosegue poi con una esperienza immersiva e, grazie alle tecnologie sviluppate da Alessandro Marrazzo, vengono proiettate immagini del papiro e delle sue copie conservate in celebri musei. Tutto ciò per preparare il visitatori ad ammirare l’originale, il papiro erotico-satirico, esposto in una teca apposita e accompagnato da una infografica che consente di comprendere i contenuti più rilevanti.
L’evento, a cura della responsabile della collezione papirologica Susanne Töpfer e dei curatori Enrico Ferraris e Cedric Gobeil del Museo Egizio, è organizzato e promosso da CRC Innova con il contributo di Fondazione CRC, con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e della Città di Cuneo e con il sostegno di Acda Spa, Agenzia Generali di Cuneo, Giuggia Costruzioni Srl e Merlo Spa.
LA STORIA DEL PAPIRO
La storia nota del papiro inizia a Torino, quando i suoi frammenti giungono nel 1824 a Torino insieme agli altri 4.000 oggetti della collezione Drovetti. La disciplina egittologica era allora ai suoi albori, infatti il suo padre fondatore, J. F. Champollion, aveva decifrato la scrittura geroglifica solo quattro anni prima. In seguito lo stesso Champollion visita Torino nel corso del 1824 per perfezionare la sua conoscenza della scrittura geroglifica e della lingua egizia su stele, statue e naturalmente sui papiri appena arrivati nella capitale del Regno di Sardegna. Però durante il suo lavoro, che lo porterà a riconoscere i nomi dei faraoni che comporranno il futuro Canone Reale di Torino, trova questo documento e ne lascia la prima testimonianza scritta.
Si tratta infatti di un commento perplesso: “dipinti di un’oscenità mostruosa che mi restituiscono una singolare idea della serietà e della saggezza egiziana”. Una lettura del reperto in aperto contrasto con l’immagine solenne che gli intellettuali dell’epoca attribuivano alla civiltà egizia. Inoltre nel corso degli anni successivi diversi copisti eseguono copie del papiro, anche a colori, che oggi permettono di capire l’aspetto che esso aveva circa 200 anni fa quando. Queste copie infatti evidenziano ciò che il tempo ha inevitabilmente cancellato e, integrando gli strumenti che la ricerca scientifica e le scienze della conservazione hanno oggi a disposizione, permettono di avere materiale a sufficienza per raccontare questo straordinario quanto enigmatico papiro.